Una dimostrazione a conoscenza zero è un protocollo digitale che consente la condivisione di dati tra due parti senza l’uso di una password o altre informazioni associate con la transazione
Nel suo senso più elementare, una dimostrazione a conoscenza zero, dall’inglese Zero-Knowledge Proof (comunemente chiamata anche ZKP) può essere vista come un protocollo attraverso cui è possibile facilitare un processo di autenticazione digitale senza l’uso di password o altri dati sensibili. Di conseguenza, nessuna informazione, né dalla parte del mittente né da quella del destinatario, può essere compromessa in alcun modo.
Si tratta di una proprietà piuttosto utile, dato che un tale livello di sicurezza fornisce agli appassionati di tecnologia un modo per comunicare tra loro senza dover rivelare i contenuti delle interazioni con una terza parte.
L’idea alla base delle dimostrazioni a conoscenza zero risale al 1985, quando gli sviluppatori Shafi Goldwasser, Charles Rackoff e Silvio Micali hanno presentato al mondo la nozione di “complessità conoscitiva” - un concetto che ha fatto da precursore alle ZKP.
Come suggerisce il nome, la complessità conoscitiva agisce come una misurazione standardizzata per determinare la quantità di conoscenza richiesta per fare in modo che qualsiasi transazione (tra un dimostratore e un verificatore) possa essere considerata valida.