Il Sole 24 ore

Accordo tra Coinbar e Binance Pay per offrire pagamenti in criptovalute

Accordo tra Binance e Coinbar per offrire pagamenti diretti con le criptovalute. Da oggi oltre 168 milioni di persone, ovvero gli utenti registrati di Binance, grazie alla partnership con Coinbar, exchange italiano specializzato nei pagamenti digitali, potranno utilizzare le criptovalute per effettuare acquisti direttamente nei negozi, per il momento in Europa, presso gli esercenti convenzionati con Coinbar e senza il pagamento di commissioni aggiuntive.

Nel 2023, il valore totale del mercato delle criptovalute ha raggiunto 1,54 trilioni di dollari e si prevede un’ulteriore crescita nel 2024. Questo sviluppo è dovuto a diversi fattori, come: l’aumento di interesse da parte di investitori istituzionali, governi e aziende e la crescente popolarità delle criptovalute come metodo di pagamento.

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Binance è il più grande exhange di criptovalute al mondo. Oggi la piattaforma conta oltre 168 milioni di utenti registrati in 45 paesi e un volume di scambio giornaliero che supera i 50 miliardi di dollari. Coinbar è un exchange di criptovalute, regolamentato, con sede in Italia. Oltre al canonico strumento di scambio la sua mission è l’unione dell’economia reale con quella virtuale tramite la realizzazione di una piattaforma integrata con servizi merchant rivolta ai titolari di esercizi commerciali che si chiama Coinbar Pay. Questo sistema permette ai merchant di accettare pagamenti in criptovalute, effettuando automaticamente il cambio in euro, così da non essere esposti alla volatilità tipica delle criptovalute.

«La partnership con Binance Pay è il modo migliore per iniziare il 2024 continuando a seguire con coraggio e coerenza la nostra visione, dimostrando che l’Italia è in prima fila nel settore dei pagamenti digitali - spiega Fabiano Taliani, Coo di Coinbar -. Le criptovalute non sono il futuro ma il presente di un’esperienza di acquisto sempre più digitale e cashless che soddisfa trasversalmente tutte le generazioni. Siamo orgogliosi di essere al fianco di Binance, per offrire ai loro utenti l’opportunità di pagare direttamente dal proprio wallet, in criptovalute, che, così, si affermano ulteriormente come oggetti di uso quotidiano».

Gianluigi Guida, country manager di Binance Italia, ha dichiarato: «Siamo entusiasti di annunciare la nostra partnership con Coinbar, una mossa significativa volta a migliorare l’esperienza della nostra community italiana di Binance. Questa partnership consente agli utenti di Binance Italia di effettuare trasferimenti in criptovalute e rappresenta un passo importante per rendere le criptovalute una parte tangibile della vita quotidiana dei nostri utenti».

 

Buon compleanno Bitcoin: 15 anni fa nasceva la prima criptovaluta al mondo

Il 3 gennaio del 2009 veniva minato il primo blocco della blockchain di Bitcoin. Ed è questa la data che viene convenzionalmente utilizzata per celebrare il compleanno di quella che era ed è rimasta dopo tutto questo tempo la prima criptovaluta al mondo. Per cui possiamo dire che Bitcoin oggi festeggia il suo 15esimo compleanno. L’altra data significativa è il 31 ottobre 2008, quando l’ideatore Satoshi Nakamoto (ancora oggi sconosciuto a tal punto che in molti ipotizzano che possa essere anche un gruppo di persone, certamente tra gli esperti crittografi dell’ambiente cypherpunk degli anni ’70) pubblicava il white paper “Bitcoin: a peer- to-peer electronic cash system”. Un documento di poche pagine in cui annunciava al mondo il funzionamento del protocollo Bitcoin.

Il blocco numero 0

Il primo blocco della blockchain di Bitcoin, noto come blocco genesi o blocco numero 0, è stato quindi minato il 3 gennaio 2009. Questo blocco conteneva un messaggio nascosto che diceva: “The Times 03/Jan/2009 Chancellor on brink of second bailout for banks”, un riferimento alla prima pagina del quotidiano finanziario britannico. Molti vedono questo messaggio come un commento sulla instabilità del sistema bancario tradizionale. Bitcoin viene lanciato quindi in un momento storico non casuale (la crisi del sistema bancario globale post Lehman Brothers) con l’idea di offrire a chiunque una unità di valore neutra, decentralizzata, potenzialmente non sottoposta alla svalutazione che nel tempo tendono a subire le valute tradizionali che a partire dal 1971 (quando il presidente degli Usa Nixon mise fine alla convertibilità del dollaro in oro rompendo gli accordi di Bretton Woods del 1944) sono definite fiat, cioè fiduciarie. Derivano il loro valore dalla fiducia riposta nei confronti degli organismi emittenti. In questo senso Bitcoin nasce come alternativa, una possibilità in più tecnologicamente offerta a chi voglia sganciare il concetto di moneta da quello di fiducia. Per questo viene anche definito sistema “trust-less”.

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Quell’idea, che a tratti sconfina nell’ideologia, da allora di strada ne ha fatta. In termini di prezzo: Bitcon è partito da pochi centesimi mentre oggi vale circa 45mila dollari (con un picco a novembre2021 a 69mila dollari). Seppur con violente escursioni al ribasso difficili da gestire a livello emozionale da un investitore tradizionale. Ma la strada più grande l’ha percorsa il network. Perché Bitcoin, prima ancora di essere un asset finanziario, è una rete decentralizzata che consente a chiunque di scambiarsi l’unità di conto nativa: il satoshi. Un Bitcoin corrisponde a 100 milioni di satoshi. O per renderla in termini matematici un satoshi equivale a 0,00000001 Bitcoin.

15 milardi al giorno

Nel 2023 nel netowrk Bitcoin è stato scambiato un ammontare di satoshi equivalente a 15 miliardi di dollari al giorno. Inoltre, la competizione tra i miners, coloro i quali autorizzano le transazioni risolvendo complessi calcoli matematici e per questo ricevono come premio nuovi Bitcoin come previsto nel white paper, è in costante aumento. Questa si misura in termini di hash rate: ha toccato il 31 dicembre 2023 un massimo storico di 630 Exahash al secondo. “Exahash al secondo” è un’unità di misura che indica il numero di tentativi di hash (calcoli) che possono essere eseguiti in un secondo. “Exa-” è un prefisso del sistema internazionale che indica un fattore di 10^18, o un miliardo di miliardi.

Dietro questi numeri si nasconde il concetto di “proof of work” (prova di lavoro o fatica) alla base del funzionamento del newtork. I miners, per autorizzare le transazioni, devono eseguire calcoli matematici sempre più complessi (se aumenta tra loro la competizione) e quindi devono fare “più fatica”. Questa fatica richiede di conseguenza un crescente dispendio energetico. Ecco perché alcuni definiscono Bitcoin come una “moneta energetica”, un processo matematico che trasforma l’energia utilizzata per far funzionare il network per generare valore. Se l’energia utilizzata per minare Bitcoin proviene da fonti rinnovabili l’impatto ambientale del network diventa zero. In questo momento non è così, ma la strada tracciata dai miners (che per efficientare i loro costi aziendali sono “costretti” a passare da energia da fonti fossili, come il carbone o il gas naturale, a rinnovabile) è nella direzione “green”. Tanto che ad oggi è stimato che oltre la metà dei Bitcoin minati provenga da fonti di energia rinnovabile.

 

Bitcoin vola oltre i 45mila dollari. Conto alla rovescia per l’Etf a Wall Street

Bitcoin inizia il 2024 con il botto. Il prezzo della principale criptovaluta si è portato oltre la barriera dei 45mila dollari, come non accadeva da 21 mesi. Dopo essere risultato la classe di investimento più performante del 2023 (+156%) il valore dell’unità di conto che gira all’interno della blockchain ideata nel 2008 da Satoshi Nakamoto è aumentato anche nel corso della prima seduta del nuovo anno, nella stessa seduta in cui le Borse Usa hanno sofferto con un ribasso superiore al punto percentuale per l’indice Nasdaq 100.

Verso il lancio del primo Etf

Il massimo storico di 69mila dollari, toccato nel novembre 2021 dista un 50%. A sostenere negli ultimi mesi la quotazione è stata la narrativa sul lancio del primo Etf sul prezzo spot (corrente e non basato su contratti future) a Wall Street. Al momento ci sono 13 case di investimento in lizza per l’ottenimento del nullaosta da parte della Sec (Securities exchange commission) statunitense guidata da Gary Gensler. Nonostante questi prima del suo incarico alla Sec insegnasse blockchain al Mit di Boston, finora ha sempre negato l’approvazione di un Etf su Bitcoin. Questa volta, però, potrebbe essere la volta buona. Ed è su questo che il mercato ha puntato portandosi in avanti e facendo difatti decollare il prezzo della criptovaluta (e delle società quotate al Nasdaq che orbitano nel settore come ad esempio Coinbase e MicroStrategy) nelle ultime settimane.

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L’ottimismo degli operatori deriva dal fatto che in questa nuova tornata di richieste la Sec si è mostrata molto più propositiva, sollecitando in più occasioni i richiedenti ad inviare documenti ulteriori per rendere più completa la domanda di ammissione. Tanto che secondo gli analisti di Bloomberg le probabilità che l’Etf venga approvato entro il prossimo 10 gennaio sono pari al 90%. Come mai 10 gennaio? Perché in tale data scade l’ultima risposta possibile (nel bene o nel male) che la Sec dovrà fornire a 21Shares/Ark Invest, le due case di investimento che insieme e per prime a questo giro hanno presentato lo scorso anno la domanda per la quotazione. A ruota se ne sono accodate altre 12, tra cui Invesco, Fidelity e, soprattutto, BlackRock.

Quest’ultima è la prima società al mondo di risparmio gestito con masse intorno ai 10mila miliardi di dollari. Il cambio di marcia del ceo Larry Fink - che in passato aveva definito Bitcoin come strumento per il riciclaggio mentre recentemente in diverse occasioni ne ha parlato come nuova forma di “oro digitale” - pare aver dato una svolta al dilemma sull’Etf, anche perché BlackRock vanta un track record incredibile con la Sec (575 approvazioni su 576 domande).

Approvazione data per scontata

A questo punto l’approvazione dell’Etf è quasi data per scontata dal mercato e potrebbe arrivare nelle prossime ore. Considerata l’elevata aspettativa che si è creata intorno a questo prodotto un rifiuto della Sec sarebbe una pesante sorpresa, un cigno grigio. Va precisato che su alcuni listini europei (Svizzera, Germania) è già possibile acquistare fondi che replicano il prezzo di Bitcoin (sotto forma di Etn o Etc) ma il mercato si aspetta una portata molto più significativa per Bitcoin da un Etf spot quotato a Wall Street. Sia perché la piazza statunitense è la più liquida al mondo e sia perché un prodotto del genere potrebbe spingere le società emittenti ad investire molto di più nella raccolta attraverso il pubblico retail e, soprattutto, di quegli investitori istituzionali che magari finora avrebbero voluto investire in Bitcoin ma sono rimasti alla finestra per non correre il rischio di doverlo fare attraverso exchange poco regolamentati. Se l’Etf sarà approvato quindi, dal punto di vista dei fondamentali, sarà certamente una buona notizia per la community cripto. Bisognerà fare attenzione però, quanto meno nel breve, all’ipotesi del “sell on news”, ovvero che tutti coloro che hanno comprato prima della notizia speculando su un rialzo del prezzo, decidano di prendere profitto a notizia certa. Nel bene o nel male la telenovela si concluderà fra pochi giorni.

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Adam Back: «Euro digitale e Bitcoin non in concorrenza Va tutelata la privacy»

l noto crittografo, tra i “papà” della cripto regina, dice che «gli scandali hanno fatto selezione mabisogna ancora fare attenzione. Le regole Ue? Utili soprattutto agli operatori tradizionali e alla banche. Vediamo se frena l’innovazione» 

Criptovalute, chi è la vincitrice del 2023? Bitcoin, con +152%, è solo terza

Il 2023 ha riportato in luce le criptovalute. Non solo i big del settore, con il Bitcoin ed Ethereum che da inizio anno hanno recuperato rispettivamente il 152% e l’85%. Le vere vincitrici del 2023 in realtà sono altre criptovalute. Forse meno appariscenti del Bitcoin. Ma di certo, nel 2023, più gratificanti per chi ha puntato su di loro: si tratta di Solana e Avalanche.

La prima, secondo un’elaborazione realizzata da AltIndex.com, ha realizzato da gennaio un balzo straordinario del 620%. La seconda ha guadagnato il 290%. Così, in un anno positivo per l’intero settore, le cripto-vincitrici (all’interno del club delle 10 maggiori) sono loro: Solana e Avalanche.

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La corsa del prezzo di Solana ha aggiunto oltre 32 miliardi di dollari alla sua capitalizzazione complessiva, portandola da 4,3 miliardi di gennaio a circa 37 settimana scorsa. Ma nonostante questo grande balzo del prezzo, Solana resta tutt’ora ben lontana dai massimi storici toccati nel 2021.Avalanche, come detto, è invece la seconda best-performer del 2023. La capitalizzazione di mercato è salita di 13 miliardi nel 2023 e ora viaggia intorno ai 16,5 miliardi. Questo fa di Avalanche la nona maggior criptovaluta.

Infine, qual è la terza miglior criptovaluta del 2023? La regina: il Bitcoin. Da gennaio ha regalato a chi ha investito il 152% di rivalutazione. Al quarto posto si colloca infine Cardano: +140%.

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Il nuovo ceo di Binance: «Crisi passata. Impareremo dai nostri errori»

«Per policy non commentiamo le basi dell’accordo. Quello che posso dire è che abbiamo commesso degli errori in passato. Per noi è molto importante imparare da quegli errori e diventare una istituzione finanziaria ancora più forte. Non siamo l’unico caso tra le big. Se fa una ricerca su Google scoprirà che le prime 10 istituzioni finanziarie al mondo hanno nel tempo subito multe cumulate vicine ai 90 miliardi di dollari».

La nuova normativa Mica dell’Unione Europea introduce nuovi standard per gli exchange di criptovalute, tra cui la segregazione dei fondi dei clienti. Come si sta preparando Binance ad adeguarsi a questi nuovi requisiti normativi e quali impatti prevedete che avranno sulla vostra operatività in Europa?

«Apprezzo gli sforzi dell’Unione Europea per la regolamentazione sulle criptovalute. La norma dà chiarezza all’industria. Sin dal 2017 sono stato uno dei primi a vedere che c’era bisogno di regolamentare questo spazio perché questo spazio sarà il futuro della finanza. A livello globale ci sono ancora tante differenze. In questo senso la Mica è molto importante perché offre un framework normativo per 27 Paesi, quindi dà chiarezza anche a noi operatori per conformarci ai requisiti in modo trasparente. In questo momento abbiamo licenza in 18 Paesi dell’Unione europea. Sappiamo quello che dobbiamo fare».

Si dice che la cripto-industria viaggi alla velocità della luce. Quali sono le innovazioni tecnologiche su cui state lavorando?

«Nei prossimi anni assisteremo a un uso combinato tra blockchain e intelligenza artificiale. Assisteremo a un graduale percorso di tokenizzazione degli asset. La blockchain offre soluzioni che le istituzioni finanziarie non sono in grado di garantire, come l’operatività 24 ore su 7 giorni e il supporto in contesti di scarsa inclusività finanziaria. Ma la bellezza della blockchain, che nei suoi punti di forza ha l’immutabilità e la tracciabilità, si manifesterà anche in altri settori, non solo nella finanza.

 

Criptovalute in calo nel portafoglio degli italiani

Meno criptovalute nel portafoglio degli italiani. Secondo i dati diffusi da Oam, l’organismo di agenti e mediatori, nel terzo trimestre gli oltre 1,1 milioni di clienti che operano nel nostro paese registravano un calo del controvalore delle cripto del 32%, rispetto al trimestre precedente, a 911,76 milioni di euro. Si tratta, spiega l’Oam, per la quasi totalità di persone fisiche, con una media di portafoglio pari a 820 in controvalore in euro.

I giovani italiani si confermano i clienti maggiormente attratti dalle criptovalute. Dall’analisi dei dati ricevuti dall’Oam, «all’interno della categoria delle persone fisiche, i soggetti della fascia d’età tra i 18 e i 29 anni rappresentano la quota maggiore, pari al 38%, seguita dai clienti con età compresa tra 30 e 39 anni (28%). Il peso percentuale si riduce man mano che sale la fascia d’età, arrivando all’1% per gli ultrasettantenni».

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«A investire di più in criptovalute sono però gli ultra-quarantenni - rileva l’Oam - sia i saldi totali delle valute legali e virtuali che il controvalore delle operazioni di conversione delle valute legali in valute virtuali e viceversa, assumono infatti percentuali rilevanti soprattutto per le persone fisiche con età maggiore di 40 anni e fino a 60 anni: questa fascia di età detiene il 53,5% del saldo totale delle valute legali, il 49% relativamente al controvalore in euro del saldo totale delle valute virtuali e il 55,5% del controvalore delle operazioni di conversione da valuta virtuale a legale. Le percentuali scendono invece per gli ultrasessantenni».

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Bitcoin, rialzo senza pause. I quattro motivi per cui il prezzo sta volando (+153% nel 2023)

Bitcoin a 42mila dollari. Il prezzo della principale criptovaluta al mondo - che a questi valori capitalizza 815 miliardi di dollari posizionandosi al decimo posto della classifica mondiale degli asset - continua a vivere una fase di espansione. A inizio 2023 un Bitcoin valeva poco più di 16mila dollari. Con questo ultimo balzo la variazione annua ammonta a +153%. Molto più del 40% messo a segno nello stesso periodo dal Nasdaq in un ottimo anche per gli altri indici azionari.

A conti fatti Bitcoin, salvo colpi di scena, si sta candidando a vincere il primato del 2023 nella classifica degli asset più performanti. Ma perché il prezzo è sugli scudi? È solo speculazione? Proviamo ad elencare quattro fattori che in questo momento stanno contribuendo a sostenere le quotazioni della criptovaluta che, ricordiamo, nel novembre 2021 toccava il suo massimo storico a 69mila punti per poi aggiornare un minimo di periodo a 15.500 nel novembre 2022.

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L’arrivo degli istituzionali che lo considerano “oro digitale”

Larry Fink, il ceo di Black Rock, la più grande casa di risparmio gestito al mondo con asset vicini ai 10mila miliardi di dollari, lo ha recentemente definito “oro digitale”. Black Rock è in lizza per l’ottenimento del via libera da parte della Sec, la Consob statunitense, a quotare il primo Etf (fondo passivo replicante) sul prezzo spot (di mercato e non basato sui contratti future) di Bitcoin a Wall Street (il mercato finanziario più liquido al mondo). Al pari di BlackRock ci sono altre sette case di investimento in coda per lo stesso prodotto. C’è quindi una forte pressione degli investitori istituzionali a poter vendere Bitcoin sui mercati tradizionali (e non sui cripto-exchange come accade oggi) e regolamentati. Istituzionali che, come nel caso di Fink, pare abbiano cambiato idea sui fondamentali della criptovaluta, da “strumento usato per il riciclaggio” a riserva di valore. Oro digitale. Questo cambio di narrativa, portato avanti dai big della finanza mondiale, ha sicuramente migliorato la credibilità e la reputazione di Bitcoin che, essendo un asset ad offerta finita (ve ne saranno a regime 21 milioni di unità) “vive” esclusivamente di domanda. Domanda che tende a crescere se nel frattempo la considerazione e la reputazione aumentano. Stando alle ultime indiscrezioni la Sec potrebbe approvare Etf nella prima metà di gennaio. Il mercato prezza questa possibilità al 90%.

Fase risk on dei mercati tradizionali sulla scommessa di tassi più bassi

Non sta correndo solo Bitcoin. A novembre le Borse hanno messo a segno il migliore mese dal 1963 e le obbligazioni non recuperavano così tanta strada dal 1980. Il mercato è in fase risk on perché sta puntando sul migliore degli scenari macro possibili: un atterraggio morbido dell’economia agganciato allo stesso tempo alla sconfitta dell’inflazione. Per questo motivo le aspettative sui tassi si stanno ridimensionando. Il mercato sta scontando che nel 2024 la Fed tagli i tassi per 100-125 punti base. Manovre importanti attese anche per la Bce. Tassi più bassi favoriscono le classi di investimento che, come oro e Bitcoin, non distribuiscono cedole. Non a caso è in forte rialzo anche il prezzo dell’oro che a inizio dicembre ha superato i massimi storici oltre 2.070 dollari l’oncia.

Ad aprile ci sarà l’halving

Il protocollo Bitcoin prevede una politica monetaria rigida. Ogni quattro anni l’emissione di Bitcoin (che avviene attraverso il processo di mining, con il quale i miners digitali da un lato autorizzano le transazioni all’interno del network decentralizzato e dall’altro ricevono una ricompensa sotto forma di nuovi Bitcoin emessi ogni 10 minuti, ovvero per ogni blocco di transazioni aggiunta alla catena di blocchi conosciuta come blockchain) viene dimezzata. Se ad oggi ne vengono creati 6,25 minuti ogni 10 minuti, dal prossimo aprile ne saranno creati 3,125 per blocco. Questo contribuisce a rendere nel tempo Bitcoin una risorsa sempre più scarsa aumentando il rapporto stock to flow (materia prima esistente/materia prima estratta). Un parametro di valutazioni oggi usato anche per l’oro e altre commodities scarse. Sta di fatto che dal prossimo aprile Bitcoin diventerà la materia prima (così l’ha definita anche la Sec) più scarsa al mondo perché supererà l’oro nel rapporto stock to flow.

 

Borsa di Stoccarda Digital sbarca in Italia: un bouquet di 17 criptovalute per le banche

Borsa di Stoccarda Digital sbarca in Italia. Da poche ore la società, che fa parte del Gruppo Borsa di Stoccarda, sesta Borsa valori a livello europeo con oltre 160 anni di storia, ha ottenuto il via libera dall’Oam (Organismo agenti e mediatori) per proporre i propri prodotti finanziari nel Belpaese. Trattasi di asset digitali. Ancor più nello specifico: criptovalute. «Al momento mettiamo a disposizione dei nostri clienti 17 criptovalute che a breve diventeranno 28 - spiega Luciano Serra, country manager Italy di Boerse Stuttgart Digital -. Siamo nel settore dal 2019 e, considerata la nostra esperienza, selezioniamo con molta cura le criptovalute da proporre».

Il settore cripto sta vivendo una nuova giovinezza, come dimostra la lunga fila di case di investimento per ottenere da parte della Sec statunitense l’ok alla quotazione del primo Etf sul prezzo spot di Bitcoin a Wall Street.

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Anche in Europa ci sono stati grandi passi avanti con il regolamento europeo Mica che dovrebbe entrare in vigore nel corso del 2024, proprio per offrire maggiori garanzie ai cripto-investitori, che in passato si sono trovati allo sbaraglio nel dover investire attraverso piattaforme non regolamentate. La Mica, tra le novità, impone il principio di segregazione dei fondi: in sostanza la Borsa o l’exchange che fungono da intermediari nell’acquisto di criptovalute non potranno disporre dei fondi dei clienti, come ricorda il clamoroso fallimento di Ftx che ha lasciato il cerino acceso in mano a tanti.

«Da questo punto di vista è come se stessimo già operando in ambiente Mica, una normativa che è allineata con le leggi tedesche alle quali ci siamo subito adeguati come conferma l’autorizzazione della Bafin - prosegue Serra -. In questo momento abbiamo in gestione criptovalute per 1,3 miliardi di euro. La società che gestisce la custodia è Blocknox e non può fare altro per statuto. Il nostro livello di segregazione è quindi doppio: prima societario e di conseguenza anche patrimoniale. Se vogliamo, quindi, siamo anche più sicuri di quanto prevede la normativa»

Perché avete scelto l’Italia, dopo Germania, Austria e Svizzera? «È il primo mercato a lingua non tedesca dove approdiamo. Si tratta di un mercato importante. Secondo un’indagine dell’Osservatorio del Politecnico di Milano, Blockchain e web3, circa 7 milioni di utenti in Italia hanno detenuto in passato o detengono oggi criptovalute e altri sette milioni hanno dichiarato che sono intenzionati a detenerle. Si tratta di numeri importanti».

 

Binance, dopo la multa 4,3 miliardi e le pesanti accuse (transazioni ad Hamas) 150 milioni di clienti preoccupati

Non è una nuova Ftx, ma Binance ha la strada in salita davanti a sé. L’obiettivo per il primo exchange di criptovalute al mondo - con asset stimati pari a 67 miliardi e un valore di mercato del token di riferimento, Bnb, di 36 miliardi - è di recuperare credibilità ed evitare una fuga degli utenti dopo l’accordo di martedì con il Dipartimento di Giustizia degli Usa in base al quale l’exchange e il suo fondatore Changpeng Zhao (conosciuto come CZ), hanno ammesso di aver violato la normativa anti-riciclaggio degli Stati Uniti. Binance pagherà una multa recordi di 4,3 miliardi mentre CZ, - che senza il patteggiamento avrebbe rischiato 10 anni di carcere mentre ora si parla di un massimo di 18 mesi - dovrà pagare 50 milioni, oltre a lasciare il suo incarico nella piattaforma da lui stesso creata nel 2017 e da allora affermatasi in tutto il mondo con una quota di mercato nella compravendita di criptovalute che un anno fa era al 60% e ad oggi si stima sia al 44% (fonte CCData).

L’accordo con la Giustizia Usa

L’accordo prevede che la società sarà sotto osservazione per tre anni da parte di un società indipendente. La compagnia dovrà presentare inoltre frequenti rapporti al governo statunitense sul proprio operato. La multa mette infatti una pietra sopra i pesanti scheletri nell’armadio ammessi da parte dei leader della società - come l’aver consentito transazioni da parte di gruppi militari come Hamas - ma l’obiettivo dei giudici americani è accertarsi che i reati civili e penali venuti a galla non vengano reiterati.

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Le spine del nuovo ceo

Per il nuovo ceo, il 53enne Richard Teng, non sarà una passeggiata. Dovrà innanzitutto provare a rassicurare i 150 milioni di utenti sparsi in tutto il mondo e preoccupati. Come dimostra il fatto che nelle ultime 24 ore i clienti hanno ritirato fondi netti per 805 milioni di dollari, secondo i dati di DefiLlama. Si tratta però di un importo inferiore rispetto ai deflussi giornalieri registrati nei momenti di maggiore stress che avevano raggiunto anche la cifra di 4 miliardi. La scelta di nominare Teng va proprio nella direzione di rafforzare la collaborazione con le autorità e garantire maggiore transparenza. CZ a fine maggio lo aveva nominato capo della divisione dei mercati regionali non statunitensi.

A favore di Teng c’è un’esperienza decennale come regolatore senior, inclusa la Monetary authority di Singapore e la Borsa Sgx della città-stato. È stato anche amministratore delegato del regolatore della zona finanziaria internazionale libera di Abu Dhabi. Teng si è unito a Binance nell’agosto 2021 come Ceo di Singapore. «Per garantire un futuro luminoso, ho intenzione di utilizzare tutto ciò che ho imparato negli ultimi tre decenni di esperienza nei servizi finanziari e nella regolamentazione per guidare il nostro team numeroso, innovativo e impegnato», ha detto Teng nel post su X.

Il futuro di Changpeng Zhao

A CZ è proibito il coinvolgimento nella gestione o nell’operatività di Binance, stando all’accordo. Ma in un post su X, lo stesso ha indicato di essere comunque disposto a offrire orientamento a Teng. «Come azionista ed ex ceo con conoscenza storica della nostra azienda, rimarrò a disposizione del team per consultare secondo necessità, coerentemente con il quadro stabilito nelle nostre risoluzioni delle agenzie statunitensi», ha detto Zhao. Ha aggiunto che prevede di prendersi un po’ di tempo libero prima di cercare opportunità di investimento in startup ed esplorare il settore delle finanze decentralizzate delle cripto.

 

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MicroStrategy Corporation acquista altri 9.245 bitcoin dall’11 al 18 marzo

MicroStrategy Corporation acquista altri 9.245 bitcoin dall'11 al 18 marzo Da Investing.com

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AutoreFrank DeMatteoCriptovalute

Pubblicato 19.03.2024 13:18

© Shutterstock

Microstrategy, Inc. (MSTR) ha comunicato di aver acquistato circa 9.245 bitcoin per un valore di circa 623,0 milioni di dollari in contanti nella settimana che va dall'11 marzo 2024 al 18 marzo 2024. L'acquisto è stato finanziato con 592,3 milioni di dollari provenienti dal capitale raccolto nella recente offerta di titoli e 30,7 milioni di dollari da fondi in eccesso (come dettagliato nella nostra relazione finanziaria annuale sul Modulo 10-K per l'anno conclusosi il 31 dicembre 2023). Il costo medio di ciascun bitcoin è stato di circa 67.382 dollari, comprensivo di tutte le commissioni e le spese correlate.

Al 18 marzo 2024, MicroStrategy e le sue società controllate possedevano collettivamente circa 214.246 bitcoin. Il costo totale di questi bitcoin era di circa 7,53 miliardi di dollari, con un costo medio per ogni bitcoin di circa 35.160 dollari, cifra che tiene conto anche di tutte le commissioni e le spese associate.

Questo articolo è stato prodotto e tradotto con l'aiuto dell'intelligenza artificiale ed è stato revisionato da un redattore umano. Per ulteriori dettagli, consultare i nostri Termini e condizioni.

MicroStrategy Corporation acquista altri 9.245 bitcoin dall'11 al 18 marzo

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Il Bitcoin cade a 63.000 dollari dopo aver raggiunto il record storico

Il Bitcoin cade a 63.000 dollari dopo aver raggiunto il record storico Da Investing.com

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AutoreAlessandro BergonziCriptovalute

Pubblicato 19.03.2024 15:01

Investing.com – Il Bitcoin è precipitato a 63.000 dopo aver toccato il massimo storico di 73.741 dollari lo scorso 13 marzo. Negli ultimi 7 giorni la crypto ha perso oltre il 12% e nelle passate 24 ore è sceso fino a un minimo di 62.509. Alle 15 il VALORE BITCOIN è pari a 63.300 dollari in calo del 6,20%.

Da inizio anno, comunque, l’andamento dell’asset digitale segna ancora un +60% rispetto ai 38.546 dollari su cui è rimbalzato l’1 gennaio 2024, un salto sostenuto dall’afflusso di fondi negli etf spot approvati dalla Sec.

Tuttavia, secondo alcuni analisti proprio da lì deriverebbe in parte la recente caduta. Solo ieri, infatti, dall’Etf di Grayscale, sono usciti ben 642,5 milioni di dollari.

Non ci sono certezze su come possa evolvere adesso la curva, ma desta preoccupazione il fatto che il Bitcoin non sia riuscito a mantenere il livello chiave di 70.000 dollari.

Nella precedente fase rialzista, risalente a novembre 2021, dopo aver toccato il vecchio record di 69.000 dollari, la crypto era poi precipitata fino a 16.000 dollari. Ma secondo i sostenitori del Bitcoin questa volta potrebbe esser diverso, proprio grazie agli etf spot che hanno permesso alla criptovaluta di essere accettata tra gli investimenti tradizionali nell’olimpo di Wall Street. L’ultimo rally ha anche spinto diverse case d’investimento ad alzare il target price sull’asset. Come nel caso di Bernstein, i cui analisti sono convinti che il Bitcoin possa arrivare a 150.000 dollari, spinto dagli investimenti istituzionali e dal prossimo halving.

Di seguito, ecco un articolo che spiega cos’è e quando sarà l'Halving di Bitcoin 2024.

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Il Bitcoin cade a 63.000 dollari dopo aver raggiunto il record storico

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L’EOS scende del 10% in ribasso

L'EOS scende del 10% in ribasso Da Investing.com

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Criptovalute

Pubblicato 19.03.2024 06:00

L'EOS scende del 10% in ribasso

Investing.com - L'EOS era scambiato a $0,9237 alle 05:59 (04:59 GMT) sul Investing.com Index in questo Martedì, in calo del 10,07% giornaliero. Si tratta della più grande crescita percentuale in un solo giorno dal 3 Gennaio.

Il calo trascina la capitalizzazione di mercato dell'EOS a $1,0552B, e alla quota del 0,04% del totale della capitalizzazione delle criptovalute. Ai suoi massimi, il mercato dell'EOS aveva toccato il picco di $17,5290B.

Nelle precedenti 24 ore, l'EOS era scambiato in un range compreso tra $0,9159 e $0,9913.

Negli ultimi sette giorni, l'EOS aveva visto una in calo del suo valore con una perdita del 22,4%. Il volume dell'EOS scambiato nelle ultime 24 ore, al momento della scrittura, arriva a $226,3210M, rappresentando il 0,15% del totale del volume di tutte le criptovalute. Era stato scambiato all'interno di un range tra $0,9159 e $1,2159 negli ultimi 7 giorni.

Al suo prezzo attuale, l'EOS è ancora inferiore del 95,98% dal suo massimo storico di $22,98 toccato il 29 Aprile 2018.

Intanto nel mercato delle criptovalute

Bitcoin quotato a $65.334,2 nel Investing.com Index, in calo del 4,43%.

Ethereum scambiato a $3.377,87 nel Investing.com Index, in perdita del 6,63%.

La capitalizzazione del mercato della cripto Bitcoin era di $1.284,9793B, rappresentando il 52,09% del totale di tutte le criptovalute, mentre quella relativa al mercato Ethereum ha raggiunto quota $407,7636B e il 16,53% del totale.

L'EOS scende del 10% in ribasso

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Il Cardano cala del 11% in ribasso

Il Cardano cala del 11% in ribasso Da Investing.com

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Criptovalute

Pubblicato 19.03.2024 06:49

Il Cardano cala del 11% in ribasso

Investing.com - La valuta digitale Cardano era scambiata a $0,6185 alle 06:48 (05:48 GMT) sul Investing.com Index in questo Martedì, con un calo del 10,85% su base giornaliera. Si tratta della più grande perdita percentuale dal 16 Dicembre 2022.

Il crollo riduce la capitalizzazione di mercato del Cardano a $22,2889B, corrispondente al 0,91% del totale di tutte le criptovalute. Ai suoi massimi, la capitalizzazione di mercato del Cardano era arrivata a $94,8001B.

Il Cardano si manteneva in un range compreso tra $0,6184 e $0,6659 durante le precedenti 24 ore.

Nel corso degli ultimi sette giorni, il Cardano restava in calo nel suo valore, con una leggera perdita del 17,8%. Il volume di scambio nel corso delle ultime 24 ore del Cardano era al momento della scrittura di $881,0385M, corrispondente al 0,57% del volume di tutte le criptovalute. Gli scambi si mantenevano all'interno di un range compreso tra $0,6184 e $0,8097 nel corso degli ultimi sette giorni.

Al prezzo attuale, il valore del Cardano è ancora inferiore del 80,04% dal suo massimo storico di $3,10 toccato il 2 Settembre 2021.

Altrove nel mercato delle criptovalute

Bitcoin scambiato a $64.641,0 sul Investing.com Index, in calo del 5,82% su base giornaliera.

Ethereum quotato a $3.353,80 sul Investing.com Index, in perdita del 7,60%.

La capitalizzazione di mercato della moneta digitale Bitcoin era $1.275,5590B, corrispondente al 52,26% del totale delle criptovalute, mentre il totale di mercato della criptovaluta Ethereum toccava $405,1558B, corrispondente al 16,60% del valore di tutte le valute digitali.

Il Cardano cala del 11% in ribasso

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L’Ethereum scende del 10% in ribasso

L'Ethereum scende del 10% in ribasso Da Investing.com

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Criptovalute

Pubblicato 19.03.2024 09:57

© Reuters L'Ethereum scende del 10% in ribasso

Investing.com - L'Ethereum era scambiato a $3.235,87 alle 09:55 (08:55 GMT) sul Investing.com Index in questo Martedì, in calo del 10,08% giornaliero. Si tratta della più grande crescita percentuale in un solo giorno dal 9 Novembre 2022.

Il calo trascina la capitalizzazione di mercato dell'Ethereum a $396,62B, e alla quota del 16,51% del totale della capitalizzazione delle criptovalute. Ai suoi massimi, il mercato dell'Ethereum aveva toccato il picco di $569,58B.

Nelle precedenti 24 ore, l'Ethereum era scambiato in un range compreso tra $3.235,86 e $3.546,23.

Negli ultimi sette giorni, l'Ethereum aveva visto una in calo del suo valore con una perdita del 17,14%. Il volume dell'Ethereum scambiato nelle ultime 24 ore, al momento della scrittura, arriva a $26,51B, rappresentando il 16,08% del totale del volume di tutte le criptovalute. Era stato scambiato all'interno di un range tra $3.231,9666 e $4.078,4824 negli ultimi 7 giorni.

Al suo prezzo attuale, l'Ethereum è ancora inferiore del 33,47% dal suo massimo storico di $4.864,06 toccato il 10 Novembre 2021.

Intanto nel mercato delle criptovalute

Bitcoin quotato a $63.242,3 nel Investing.com Index, in calo del 7,06%.

Tether USDt scambiato a $0,9998 nel Investing.com Index, guadagno 0,06%.

La capitalizzazione del mercato della cripto Bitcoin era di $1.259,69B, rappresentando il 52,44% del totale di tutte le criptovalute, mentre quella relativa al mercato Tether USDt ha raggiunto quota $103,57B e il 4,31% del totale.

L'Ethereum scende del 10% in ribasso

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