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Funzionari UE raggiungono accordo storico su regolamentazione IA

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Venerdì 8 dicembre, i negoziatori del Parlamento europeo e del Consiglio hanno raggiunto un accordo provvisorio sulle norme che regolano gli impieghi dell’intelligenza artificiale (IA).L’accordo riguarda l’uso governativo dell’IA nella sorveglianza biometrica, le modalità di regolamentazione dei sistemi di IA come ChatGPT e le regole di trasparenza da seguire prima dell’ingresso nel mercato. Queste riguardano i documenti tecnici, l’adesione al diritto d’autore dell’Unione Europea e la condivisione di sintesi dei contenuti formativi. L’UE intende essere la prima autorità sovranazionale con leggi sull’IA, specificando come utilizzarla in modo vantaggioso e proteggendola dai rischi. L’accordo è stato raggiunto dopo un dibattito di quasi 24 ore l’8 dicembre e 15 ore di trattative successive.L’accordo prevede che i modelli di IA con impatto significativo e rischi sistemici debbano valutare e affrontare tali rischi, eseguire test avversari per la resilienza del sistema, segnalare gli incidenti alla Commissione europea, garantire la sicurezza informatica e divulgare l’efficienza energetica.

“Una corretta implementazione sarà essenziale: il Parlamento terrà d’occhio il sostegno alle nuove idee imprenditoriali con sandbox e normative efficaci per i modelli più potenti”.

A seguito dell’accordo, il Commissario europeo per il Mercato interno Thierry Breton ha commentato su X (ex Twitter): “Un fatto storico! L’#AIAct è molto più di un regolamento: è un trampolino di lancio per le startup e i ricercatori dell’UE per guidare la corsa globale all’IA. Il meglio deve ancora venire!”.

In base all’accordo, l’intelligenza artificiale di uso generale che comporta dei rischi deve seguire dei codici. I governi possono utilizzare la sorveglianza biometrica in tempo reale solo in casi specifici, come alcuni crimini o gravi minacce negli spazi pubblici.L’accordo vieta la manipolazione cognitiva del comportamento, lo scraping di immagini facciali da internet o da filmati di telecamere a circuito chiuso, il social scoring e i sistemi biometrici che deducono dettagli personali come le convinzioni e l’orientamento. I consumatori avranno il diritto di presentare reclami e ottenere spiegazioni.Le multe per le violazioni andrebbero da 7,5 milioni di euro (8,1 milioni di dollari) o l’1,5% del fatturato fino a 35 milioni di euro (37,7 milioni di dollari) o il 7% del fatturato globale, a seconda della violazione e delle dimensioni dell’azienda.Secondo la dichiarazione del Parlamento europeo, il testo concordato dovrà ora essere formalmente adottato dal Parlamento e dal Consiglio prima di diventare legge comunitaria. Le commissioni parlamentari per il mercato interno e per le libertà civili voteranno l’accordo in una prossima riunione.

Traduzione a cura di Walter Rizzo

 

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