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Nuovo documento di Nic Carter e altri sostenitori di Bitcoin contrasta la narrativa sull’impatto climatico

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Secondo un nuovo documento di lavoro redatto dai sostenitori di Bitcoin (BTC) e dall’ex presidente dell’Electric Reliability Council of Texas (ERCOT), operatore della rete elettrica del Texas, il mining di Bitcoin costituisce uno “strumento critico” per l’energia pulita e il riequilibrio della rete. Il documento pubblicato il 22 novembre, intitolato “Leveraging Bitcoin Miners as Flexible Load Resources for Power System Stability and Efficiency” (Sfruttare i miner come risorse di carico flessibili per la stabilità e l’efficienza del sistema elettrico), sostiene che l’intrinseca interrompibilità e la rapida capacità di risposta del carico del mining di Bitcoin potrebbero migliorare la flessibilità della rete per integrare meglio le fonti di energia rinnovabili variabili.Tra gli autori del documento di lavoro figurano Nic Carter, partner di Castle Island Ventures; Dennis Porter, amministratore delegato di Satoshi Action Fund; Murray Rudd, consulente scientifico; Shaun Connell, vicepresidente esecutivo per l’energia della società tecnologica Lancium di Houston; e l’ex presidente e amministratore delegato di ERCOT Brad Jones, recentemente scomparso. Dennis Porter ha condiviso quanto segue su X: “ULTIM’ORA: Un nuovo documento di lavoro, redatto dall’ex CEO di ERCOT e NYISO, evidenzia il mining di #Bitcoin come strumento critico per l’energia pulita e il bilanciamento della rete.”

Il documento fornisce casi studio di miner di Bitcoin che forniscono servizi di rete in Texas, illustrando le loro capacità uniche come i carichi flessibili e controllabili.I ricercatori concludono suggerendo che i miner di Bitcoin possano svolgere un ruolo importante “rafforzando così la stabilità tecnica ed economica della rete”.Alcuni commentatori su X (ex Twitter) hanno sottolineato che i risultati del documento contrastano con le argomentazioni dei politici anti-crypto che hanno incolpato i miner di Bitcoin per l’elevato consumo di energia e i carichi sulle reti.Ad ottobre 2022, la senatrice degli Stati Uniti Elizabeth Warren e altri sei democratici hanno fatto pressione sull’ERCOT per ottenere informazioni dettagliate sul consumo di elettricità delle operazioni di mining di Bitcoin. In precedenza ha persino attaccato l’azienda di mining newyorkese Greenidge Generation, sostenendo all’epoca che un “giro di vite sulle criptovalute che sprecano energia a livello ambientale” avrebbe contribuito a combattere la crisi climatica.Il pioniere del mining di Bitcoin Marshall Long ha taggato Warren in un retweet del documento, aggiungendo: “Le persone che gestiscono le reti sostengono che ti sbagli”.

I ricercatori hanno concluso che l’impatto complessivo di Bitcoin sulla domanda globale di energia e sui cambiamenti climatici “rimane complesso”, ma i dati emergenti suggeriscono che “i suoi effetti potrebbero essere più articolati di quanto convenzionalmente ritenuto”.Uno studio pubblicato di recente dalla Cornell University ha dimostrato come i progetti eolici e solari possano trarre profitto dal mining di Bitcoin durante le fasi di sviluppo pre-commerciale.A luglio, Cointelegraph ha riferito come il mining di Bitcoin stesse diventando più sostenibile grazie ad innovazioni come le farm di idro-raffreddamento e il gas di petrolio associato. Inoltre, a settembre è stato riportato come l’utilizzo di energia pulita in Bitcoin abbia superato il 50%.

Traduzione a cura di Walter Rizzo

 

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