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Secondo l’ultima relazione trimestrale dell’azienda, le autorità di regolamentazione degli Stati Uniti avrebbero imposto a Nvidia di limitare le esportazioni di chip per l’intelligenza artificiale (AI) verso “alcuni Paesi del Medio Oriente”.Nel rapporto pubblicato il 28 agosto, l’azienda ha dichiarato che le nuove norme riguardano i suoi chip A100 e H100, che contribuiscono ad incrementare la velocità delle attività di apprendimento automatico. Nvidia non ha specificato quali siano i Paesi del Medio Oriente interessati.Anche Advanced Micro Devices (AMD), concorrente diretto di Nvidia, ha ricevuto una missiva dalle autorità di regolamentazione statunitensi in cui si richiede il medesimo embargo sulle esportazioni di chip AI di alto livello in alcuni Paesi del Medio Oriente, secondo quanto riportato da Reuters.La relazione trimestrale di Nvidia afferma che il nuovo dossier normativo non comporterà un “impatto concreto immediato” sulla sua attività, né costituirà una “porzione significativa” del suo fatturato.Tuttavia, in una dichiarazione distinta, Nvidia ha precisato di essere al lavoro con il governo degli Stati Uniti per risolvere la questione.La relazione trimestrale ha menzionato le norme sull’esportazione di chip AI che il governo statunitense ha imposto alla Cina.Nvidia ha dichiarato che le restrizioni passate le consentivano comunque di vendere prodotti alternativi in Cina, compresi i chip A800 e H800, meno performanti.La società ha comunque avvertito che i risultati a lungo termine potrebbero essere “danneggiati” se venisse “di fatto esclusa totalmente o parzialmente dalla Cina”. Dei 13,5 miliardi di dollari di vendite dell’ultimo trimestre fiscale conclusosi il 30 luglio, la maggior parte proveniva da Stati Uniti, Cina e Taiwan, mentre circa il 13,9% proveniva da altri Paesi combinati.I controlli iniziali sulle esportazioni sono stati implementati ad ottobre 2022 dall’amministrazione Biden, nel tentativo di isolare la Cina dai potenti chip di semiconduttori.Il 29 giugno, i funzionari di Washington hanno dichiarato di voler prendere in considerazione la possibilità di inasprire ulteriormente le restrizioni sulle esportazioni di chip AI in Cina e di limitare la potenza di calcolo dei chip per arrestare il flusso di disponibilità di chip sul mercato cinese.In risposta alle misure adottate dagli Stati Uniti, il governo cinese ha dichiarato che controllerà l’esportazione di prodotti a base di gallio e germanio, componenti primari per la produzione di chip AI.Le regolamentazioni e le restrizioni relative all’IA provenienti dagli Stati Uniti hanno indotto altri Paesi a considerare la propria posizione nella corsa allo sviluppo di sistemi avanzati.
Traduzione a cura di Walter Rizzo