La macroeconomista Lyn Alden ha espresso dubbi sulla proposta che vedrebbe cinque Paesi collaborare per sviluppare una moneta comune del BRICS, sostenendo che probabilmente faticherà a decollare e non riuscirà a detronizzare il dollaro statunitense.In un’intervista rilasciata a Cointelegraph pochi giorni prima del vertice annuale del BRICS in Sudafrica, Alden ha illustrato che sarebbe “molto complesso” per i paesi aderenti – Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica – costituire una valuta garantita da oro da utilizzare su larga scala.Il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato per la prima volta la proposta del BRICS di creare una valuta di riserva internazionale al vertice BRICS del 2022 per rivaleggiare con il dollaro statunitense come standard di riserva globale. La proposta è stata poi confermata sotto forma di una valuta garantita da oro.Tuttavia, Alden sostiene che il modello sia fallace.“Sostenere un sistema bancario a riserva frazionaria con l’oro funzionerebbe solo temporaneamente, perché le unità monetarie si moltiplicherebbero più rapidamente rispetto all’oro”, ha dichiarato.Secondo Alden, invece, il risultato più probabile è che i Paesi BRICS riducano la loro dipendenza dal dollaro USA per i pagamenti transfrontalieri, utilizzando sempre più le proprie valute per gli scambi commerciali, in particolare lo yuan cinese.
Gli Stati BRICS detengono le valute del G7 come riserve, ma non il contrario. Eppure, gli Stati BRICS hanno appena superato il G7 in termini di dimensioni economiche.Le pratiche di riserva non cambiano da un giorno all’altro, ma questo è un ambiente molto diverso da quello di oltre 10 anni fa.
I commenti di Alden ricalcano un giudizio simile espresso dall’ex economista di Goldman Sachs Jim O’Neil, che ha liquidato l’idea di una moneta comune come “ridicola” in un’intervista rilasciata il 15 agosto all’Australian Financial Review.“Creeranno una banca centrale del BRICS? Come si potrebbe fare? È pressoché imbarazzante”, ha dichiarato O’Neil, aggiungendo che la cosa non sarebbe assolutamente fattibile.Il 21 agosto, anche il segretario agli Esteri dell’India, Vinay Mohan Kwatra, ha sminuito la possibilità che gli Stati BRICS istituiscano una moneta comune, affermando che gli Stati membri si focalizzano sempre più sull’aumento degli scambi commerciali utilizzando le proprie valute nazionali.Gli emissari delle nazioni parteciperanno al 15° vertice annuale dei BRICS, che si terrà in Sudafrica dal 22 al 24 agosto, e che tratterà questioni relative alla formazione di una moneta comune, alla Banca di sviluppo BRICS, al commercio internazionale e al conflitto tra Russia e Ucraina.
Il dominio del dollaro americano potrebbe influenzare Bitcoin
Nel frattempo, Alden ha sottolineato che le potenziali iniziative volte a intaccare il dominio del dollaro americano potrebbero, in modo indiretto, ostacolare Bitcoin.
Se i rendimenti del Tesoro statunitense dovessero aumentare – a causa di un evento di de-dollarizzazione di massa o meno – il prezzo di Bitcoin potrebbe subire contraccolpi, in quanto gli asset di rischio tendono a sottoperformare in queste condizioni, prosegue l’esperta.D’altro canto, Alden ritiene che il prezzo di Bitcoin (BTC) potrebbe aumentare se la Federal Reserve dovesse salvare altre banche per tenerle a galla:
Un sostegno alla liquidità si verifica tipicamente quando le attività liquide di una banca non sono più sufficienti a far fronte ai suoi obblighi finanziari, per cui la banca centrale le fornisce liquidità di emergenza.
Traduzione a cura di Walter Rizzo